Vieni a scoprire Procida, la Capitale Italiana della Cultura

“La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria”. Così parlò Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, in riferimento a Procida. E qualcosa di fuori dall’ordinario deve avere questa piccola isola dell’Arcipelago Campano se è stata considerata il primo borgo in assoluto a diventare Capitale Italiana della Cultura 2022, vincendo la concorrenza di capoluoghi di province e regioni. Il meritato riconoscimento accrescerà ulteriormente l’appeal di questo gioiello del Mediterraneo che vive di luce propria nonostante l’ingombrante vicinanza delle altre due isole del Golfo di Napoli, Ischia e Capri. Con una popolazione in fibrillazione per la bella notizia ricevuta, è questo il momento migliore per recarsi a Procida e apprezzarne l’autenticità e quel suo fascino selvaggio che l’ha resa nel tempo icona per cinema e letteratura.


Tra cinema e letteratura: l’isola non turistica per turisti
Già perché al fascino di Procida non rimase immune neppure la scrittrice Elsa Morante che utilizzò proprio le viuzze strette e variopinte dell’isola come sfondo del suo romanzo “L’isola di Arturo”. E come dimenticare l’ultima esibizione cinematografica di Massimo Troisi ne “Il Postino” o “Il talento di Mr Ripley” con attori del calibro di Matt Damon e Gwyneth Paltrow. Difficile non innamorarsi, d’altra parte, di questo piccolo lembo di terra che conta appena 10 mila abitanti, caratterizzato da una forte identità mediterranea rimasta quasi completamente imperterrita dinanzi al passare degli anni. Sarà per questo che a Procida le lancette dell’orologio sembrano andare ad una velocità differente, più lenta. Le casette di mille colori accolgono gli ospiti già dal loro arrivo al porto in un’atmosfera davvero intima e lontana dal turismo di massa. Perché Procida è meravigliosa sì, ma non è per tutti.
Dai colori della Corricella a Terra Murata: quante cose da vedere…

Stiamo parlando di un qualcosa di più di una semplice meta estiva di vacanze. Bisogna coglierne l’anima per apprezzarla realmente fino in fondo. Ed in questo certamente la proverbiale ospitalità locale vi aiuterà. L’isola è così minuscola da poter essere girata a piedi perdendosi nei vicoletti mentre si sente nell’aria il profumo dei limoni, fermandosi magari a guardare i pescatori al molo intenti a cucire le reti. Se avete mai sentito il detto della botte piccola col vino buono, questo ne è il fulgido esempio. Perché di cose da vedere a Procida ce ne sono eccome. Il centro turistico è Marina Grande dove sono collocati negozi di artigianato e varie boutique. L’esplosione di colori del borgo della Corricella vi farà innamorare a prima vista. Poi c’è la Terra Murata, fortezza costruita a scopo difensivo situata sul punto più alto dell’isola che regala un panorama da mozzare il fiato. Qui si trovano il Belvedere e l’Abbazia di San Michele Arcangelo. Ma l’edificio che domina la Terra Murata è il Palazzo d’Avalos, un vecchio carcere borbonico la cui costruzione risale al 500. Non mancano naturalmente le spiagge tra le quali citiamo la Chiaiolella, la Chiaia e il Pozzo Vecchio con quest’ultima conosciuta anche come la spiaggia del già citato film Il “Il Postino”.

Cosa mangiare a Procida: la lingua di suocera e tanto pesce fresco
Per definirsi completa l’esperienza procidana non può finire qui. Se i sensi di vista e olfatto sono stati ampiamente soddisfatti, manca quello altrettanto importante del gusto. E credeteci se diciamo anche questo sarà appagato con pieno gradimento. Specialmente se siete amanti del pesce: d’altro canto siamo su un’isola formata per lo più da pescatori. Dallo spaghetto con i ricci alla pasta coi totanielli, dai paccheri con totani e peperoni verdi agli spaghetti con alici, pomodorini e pecorino passando per le seppie ripiene. Se preferite la carne potrete optare invece per il coniglio cucinato alla procidana. E per addolcirsi un po’ la celebre Lingua di Suocera, pasta sfoglia farcita con crema pasticciera o al limone e ricoperta da granella di zucchero alla quale proprio non saprete resistere. Infine un goccio di Limoncello, liquore naturale che segue scrupolosamente i principi di un’antica ricetta.

Quando andare a Procida e occhio a Ischia e Capri…
Se siete arrivati fino a questo punto nella lettura è chiaro che questa destinazione ha stuzzicato il vostro appetito. Per pianificare al completo il vostro viaggio bisogna anzitutto capire quando è il momento migliore per concedersi una visita di Procida. Certamente dal punto di vista climatico quello che va da maggio ad ottobre ma segnatevi sul calendario anche la festività di Pasqua con le processioni, molto sentite nel Paese, del giovedì e del venerdì santo in cui i misteri – rappresentazioni simboliche della vita di Gesù Cristo – vengono portati dalla Terra Murata fino a Marina Grande. Avrete modo ancor di più di apprezzare lo spirito e la creatività degli abitanti del luogo. E per il viaggio? I collegamenti con la terraferma sono da Napoli, sia Porta di Massa che Molo Beverello, e da Pozzuoli. In tutto impiegherete un’ora di traghetto o 40 minuti di aliscafo. Occhio anche alle combinazioni con le vicine Ischia e Capri, facilmente raggiungibili da Procida per un’esperienza ancor più completa di tutto il Golfo di Napoli.