Fiordo di Furore

Fiordo di Furore luogo di bellezze naturali e storia d’amore

Fiordo di Furore storia – cosa vedere e come raggiungerlo

Quando si parla di Fiordo si pensa sempre alle bellezze naturali del Nord Europa, ma in Italia non siamo da meno. Basta recarsi nel cuore della Costiera Amalfitana per vedere il Fiordo di Furore patrimonio dell’Unesco dal 1997 e fra i borghi più belli d’Italia.

Un borgo nella provincia di Salerno che si trova arroccato lungo i versanti della montagna.

Conosciuto in particolare per la sua piccola spiaggia di soli 25 metri a forma di mezzaluna, scavata dal fiume Schiato che procede verso il mare. La spiaggia è un avvallamento tra due lati della montagna, una vera e propria insenatura nella costa.

La montagna è divisa in due versanti che sono attraversati dal Fiordo di Furore e sono uniti solo grazie ad un ponte altro 30 metri, qui passa la Statale Amalfitana che permette di raggiungere tutti i paesi della Costiera da Vietri sul Mare sino a Positano.

Ogni anno, a luglio, dal ponte che unisce i due versanti della montagna si svolge il Campionato Mondiale di Tuffi dalle Grandi Altezze. Un evento che richiama campioni e atleti da tutto il mondo per sfidarsi e non mancano di certo i turisti.

Il Ponte del Fiordo di Furore Il Ponte del Fiordo di Furore

Un po’ di Storia del Fiordo di Furore

Una leggenda narra che il nome Furore di questo Fiordo derivi dal fatto che un giorno il Diavolo in persona si sia recato in questo luogo e la gente del luogo non apprezzandone la sua presenza siano stati inospitali. Il Diavolo così andò via pensando di lasciare agli abitanti un suo “ricordo”, ma si pulì per errore contro una delle ortiche più aggressive e scappò via urlando e bestemmiando sbattendo a terra i piedi con “furore” segnando quel tratto di strada.

La versione invece degli storici sostiene che il comune in passato fu denominato “Terra Furoris” per via delle onde che si infrangono furiose contro gli scogli del fiordo.

Quale sia la versione vera nessuno lo sa in realtà, ma leggenda e storia spesso si uniscono fra loro creando la verità.

Passando invece alla storia commerciale di questo luogo va ricordato che in passato il Fiordo fu un porto piuttosto attivo e punto di scambi commerciali grazie al fatto che godeva di una buona protezione naturale dagli attacchi nemici, in particolare dai nemici saraceni del tempo.

Oggi ancora sembra di sentire il vociare al tempo dei mercanti al porto, se solo ci si ferma a immaginare la vita in questo luogo immerso nella natura.

Il Fiordo di Furore fu anche famoso per gli opifici dove veniva lavorata la carta, scendendo verso valle si può anche vedere uno dei 2 antichi edifici che hanno fatto la storia di questo luogo: lo Stenditoio, luogo dove venivano fatti asciugare fogli di carta, come infatti indica il nome stesso. La tradizione dell’asciugatura della carta ha reso famosa Amalfi al tempo per la produzione della carta.

Il secondo edificio fra i più importanti del tempo era la Calcara dove veniva lavorata la pietra utilizzata per l’edilizia locale.

Non mancava poi pastorizia e artigianato come attività svolte dai pochi abitanti del posto in passato.

Un’altra caratteristica del borgo sono le strade coi nomi delle famiglie più importanti fra cui: “Li summonti”, “Le porpore”, “Li cuomi” e “Li candidi”. In particolare i Summonti furono la famiglia più antica del luogo giunta qui nel 1400 e riconosciuti fra i più onesti tra le famiglie. Ricordati in particolare perché crearono una sorta di “fondazione” che permetteva di far sposare ogni anno una donna povera ma onesta fra le “zitelle”.

Ogni anno gli abitanti del Fiordo per dimostrare la loro gratitudine a questa famiglia si recavano alla loro dimora e portavano per rispetto: “tre rotola di ragoste, bone vive et apte a riceversi “

Furore, il fiordo Furore, il fiordo

La storia del Fiordo di Furore passa anche attraverso riprese cinematografiche in particolare di Rossellini e Fellini. In particolare qui è nata la storia d’amore fra il registra Rossellini e Anna Magnani, attrice italiana simbolo del cinema made in Italy e considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia. Qui a Furore si trova il museo permanente a lei dedicato presso Villa della Storta.

Curiosità su Furore

Lo stemma di Furore è uno scudo con una colonna d’oro in campo azzurro.

Il cittadino più longevo, Jorlandino Merolla, morì a 125 anni e lo storico Matteo Camera ha definito gli abitanti del luogo dalla forte tempera “laboriosi e manierosi”

Un’ultima curiosità è sull’altro nome con cui viene chiamato il Borgo di Furore, ovvero “il paese che non c’è”. Qui infatti si trovano case che spuntano dai costoni della roccia e donano alla roccia colore, muri a cielo aperto con murales e sculture chiamati anche “muri d’autore”, fra cui ricordiamo Luigi e Rosario Gazzella, Padula, Leone, Vettori e Di Meglio oltre ad artisti stranieri come Werner, Wontroba, Argan, Lopez e Gilow. Furore grazie ai suoi murales ha potuto anche aderire all’Associazione Italiana Paesi Dipinti.

Visitare questo luogo regala la vista di paesaggi suggestivi oltre che vitigni a terrazze da cui viene realizzato uno dei vini più pregiati della costiera Amalfitana: il Fiorduva.

Cosa fare al Fiordo di Furore: EcoMuseo ed escursioni

Il luogo è senz’altro per gli amanti della natura e della tranquillità, non si ha solo la piccola spiaggia dove fermarsi ma si può anche andare alla sede dell’Ecomuseo del Fiordo di Furore. Il progetto dell’EcoMuseo è nato nel 1982 e terminato nel 200 con lo scopo di valorizzare e recuperare strutture esistenti come sistemi idrici di epoche antiche e mulini.

Il Museo è strutturato in diverse sezioni come l’aula celeste e l’erbario, infine per gli amanti di escursionismo è possibile andare in natura grazie a operatori esperti del centro visite guidate.

Itinerari al Fiordo di Furore

Il Fiordo offre diversi itinerari per gli amanti delle escursioni fra questi vi sono quelli itinerari religiosi ideali per chi ama la scoperta degli edifici storici.

Al paese in alto si trova la Chiesa di San Giacomo che da documenti notarili risulta essere la più antica del luogo e chiamata consacrata a San Giacomo perché sorta sulla località “Sancti Jacobi de Casanova”. Oggi conserva ancora le sue antiche caratteristiche con una cappella rupestre che risale a XI secolo, una cupola di maioliche preziose, un campanile a più piani e con all’interno affreschi che raffigurano le scene della vita di Santa Margherita.

Si prosegue per la Chiesa di San Michele Arcangelo in stile barocco con tre bellissime navate con un ingresso asimmetrico che la caratterizza e che secondo gli esperti è stato realizzato dopo l’allargamento della navata sinistra.

Si passa poi alla Chiesa di Sant’Elia che che risale al XIII secolo dove all’interno è custodito un trittico ligneo risalente al 1479 che raffigura la Madonna ed i Santi Elia e Bartolomeo. Chiesa con una sola navata e ancora oggi luogo di studio da parte degli esperti. Da qui parte poi la “passeggiata dell’amore”, chiamata così perché porta al Belvedere di Praiano dove si gode la vista romantica sulla Costiera Amalfitana.

Si termina con la Chiesa di Santa Maria della Pietà dove trovate l’Oratorio dell’Immacolata e il cimitero pre-napoleonico e

In alternativa all’itinerario religioso vi sono altri 4 sentieri davvero suggestivi e curiosi se siete temerari e sono:

  • Sentiero di Abu Tabela una passeggiata che parte dalla zona Pino e arriva a San Lazzaro. Ci vogliono circa 50 minuti e si passa fra le tracce del generale Avitabile
  • Sentiero dei Nidi di Corvo più lungo del precedente parte da Centena e arriva a Bomerano di Agerola, passeggiando fra la terra dei briganti, ammirando i ruderi dell’Eremo e passando fra pergole e noccioleti.
  • Sentiero dei Pipistrelli impazziti: il sentiero si chiama così perché porta alla vecchia cartiera passando per una fitta vegetazione abitata da pipistrelli e chi vi è passato dice che vi sia un’aria misteriosa e sinistra. Il sentiero parte dal Fiordo di Furore e arriva a Punta Tavola.
  • Sentiero dell’agave in fiore: si passeggia per circa un’ora e porta da Punta S’Elia a Marina di Praia passando fra le rupi e incrociando il tratto della “passeggiata dell’amore”

Come raggiungere il Fiordo di Furore e dove alloggiare

Furore si trova a soli 38 km circa da Salerno e 45 km da Napoli, si raggiunge facilmente coi mezzi pubblici o privati.

In auto si deve percorrere A3 Napoli-Salerno e uscire a Castellammare di Stabia, proseguire sulla SS 366 Agerola e seguire le indicazioni per Furore.

In alternativa giunti a Salerno si può uscire a Vietri sul Mare, passare per Vietri e proseguire sulla statale malfitana 163 sino a Furore.

In alternativa coi mezzi pubblici basta utilizzare la Circumvesuviana direzione Sorrento-Amalfi che fa sosta a Furore. Tenete presente che se partite da Napoli o da Salerno dovete prendere i mezzi diretti ad Amalfi e poi fare cambio prendendo quelli diretti verso Sorrento/Positano.

Tenete presente che per andare sulla piccola spiaggia del fiordo non vi è parcheggio per le auto, ma sul bordo della statale possono sostare solo i motorini. Inoltre la spiaggia si raggiunge solo a piedi attraversando un percorso roccioso, al termine del quale vi troverete un’oasi piuttosto tranquilla e dove il sole batte per lo più la mattina.

Se invece volete vedere il “paese che non c’è” dovete prendere il bus che fa linea Amalfi-Agerola.

Dove alloggiare

Se cercate un luogo dove alloggiare avete solo l’imbarazzo della scelta, essendo il fiordo vicino alla Costiera Amalfitana l’offerta turistica è fra le più ampie. Non vi resta che scegliere fra Hotel, Alberghi o B&B. Prenotate sempre con largo anticipo e non resterete delusi questo è certo.

Infine potete degustare delle ottime prelibatezze della costiera amalfitana presso il ristorante Hostaria di Bacco a Furore, uno dei più antichi e prestigiosi della Costiera e se siete fortunati potete farvi raccontare da qualcuno del posto le vicende amorose di Anna Magnani e Rossellini visto che era il luogo dove anch’essi mangiavano al tempo.

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